Origini dell'ASP Piccolomini Sereni

Riportiamo il testo della relazione del Segretario Gasbriele Di Blasi, redatta il 12 ottobre 1992

Nel 1907 la Contessa Giuditta Finetti Piccolomini curava l’apertura, in Sorano Capoluogo, di un asilo infantile al quale nel 1926, per opera di Antonio, Giulia e Giuditta Sereni, nipoti della stessa, seguiva l’istituzione di altri due asili nel Comune di Sorano e più precisamente nelle frazioni di San Quirico e di Castell’Ottieri.
Successivamente nel 1927 gli stessi eredi diedero vita all’ospizio per i vecchi di Sorano il quale,unitamente agli asili, con atto pubblico del 1938 venne a costituire la Fondazione di Beneficenza Piccolomini—Sereni dotata dai fondatori, con lo stesso atto, di beni immobili del valore di lire 356.893 situati i comuni di Sorano e Pitigliano, i terreni erano tutti concessi in enfiteusi ed alcuni di prossima scadenza, e per fornire il reddito necessario al funzionamento degli istituti aggiunsero titoli di rendita pubblica per un capitale nominale pari a lire 500.000.
Lo Statuto della Fondazione fu approvato il 16.3.1939 con Regio Decreto e con lo stesso si erigeva l’istituzione in Ente Morale.
La gestione fu affidata ad un Consiglio di Amministrazione inizialmente costituito da cinque membri.
Attualmente i membri sono sette dei quali due sono membri di diritto (il parroco di Sorano ed un rappresentante della famiglia fondatrice) gli altri cinque vengono nominati dal Consiglio Comunale.
Per disposizioni statutarie (art.l6) la direzione e la sorveglianza dell’ospi zio e degli asili fu affidata alle suore della Congregazione delle Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena “. . .affinché la vita di questi Istituti sia sempre informata ai principi della carità cristiana e della religione apostolica romana, secondo le pie intenzioni delle compiante Contessa Giuditta Finetti ved. Piccolo mini e Contessa Giulia Piccolomini ved. Sereni e dei benemeriti fondatori…”.
In effetti anche l’art.2 dello Statuto, riferendosi ai bambini accolti negli asili, recita testualmente “...per provvedere alla loro educazione fisica, morale, religiosa e intellettuale. . .“.
Lo Statuto stabiliva inoltre che nell’ospizio e negli asili si accogliessero, a titolo gratuito, anziani e bambini poveri; soltanto in eccedenza di posti liberi si potevano accogliere utenti a pagamento.
Intenzione dei fondatori era dunque quella di assicurare che l’Istituzione potesse erogare servizi gratuitamente a persone bisognose di assistenza mediante il reddito di cui si erano premurati di fornirle.
Purtroppo l’inizio dell’attività della Fondazione coincise con l’inizio delle ostilità che sfociarono nell’ultimo conflitto con le conseguenze economiche che si possono ben immaginare.
Denunciando difficoltà economiche nel 1943 si aumentavano le rette dell’ospizio per i ricoverati a pagamento.
Nella seduta del 1° settembre 1945 il Consiglio di Amministrazione approvava il conto Consuntivo dell’esercizio 1944 che chiudeva in disavanzo.
L’immediato dopoguerra trovò quindi la Fondazione in serie difficoltà economiche con una insufficiente entrata da rendite patrimoniali.
Si rileva quindi la necessità di integrare il bilancio con entrate extrapatrimoniali.
Con atto deliberativo n.50 del 28 febbraio 1948 il Consiglio, denunciando l’insufficienza delle rendite patrimoniali, aumentava le rette degli asili e dell’ ospizio deliberando inoltre il divieto di procedere ad “...animissioni gratuite.. .“.
Per oltre un decennio gli amministratori riuscirono a sopperire alla pesante situazione economica con diversi aumenti di rette e di canoni di locazione: non mancarono inoltre richieste di sussidi a privati ed enti pubblici (a famiglie benestanti, agli stessi fondatori, alla Prefettura e all’ufficio Provinciale di Assistenza); tali richieste rimasero per lo più disattese.
Solo nel 1960 il Ministero della Pubblica Istruzione concesse un sussidio di lire l.000.000 alla Fondazione per la gestione degli asili.
Tale sussidio fu rinnovato per ogni anno scolastico fino al 1990 anno in cui cessò l’attività l’ultimo degli asili dell’Ente.
L’importo di tale contributo ultimamente era pari a lire 2.500.000 ed era sempre destinato alla gestione dell’unica scuola materna rimasta in attività.
Nel 1967 furono affrancati gli ultimi canoni enfiteutici e pertanto la Fondazione vedeva ridurre le entrate patrimoniali ai soli canoni di locazione per i fabbricati concessi ad uso abitativo, commerciale ed altro.
La difficoltà di reperire personale religioso fu un altro problema che afflisse per anni l’Istituzione.
Per tale motivo nel 1968 venne assunto personale laico per la scuola materna di Castell’Ottieri anche se manteneva le funzioni di direttrice la superiora in servizio presso la scuola materna di Sorano.

Uno dei periodi peggiori per l’Ente iniziò nel 1976 allorché le suore in servizio presso la scuola materna di Sorano e la casa di riposo furono ritirate dalla propria Congregazione.
I servizi furono affidati a personale laico il cui costo non consentiva di mantenere più di tre unità in servizio presso la casa di riposo e due unità, di cui una a tempo parziale (2,5 ore giornaliere), presso la scuola materna.
A seguito del D.P.R. del 24 luglio 1977, n.6l6, e più precisamente da quanto disposto dall’art.25 dello stesso, la Fondazione, con successivo D.P.C.M. pubblicato sulla G.U. del 12 dicembre 1978, veniva inserita nell’elenco delle istituzioni a carattere religioso e quindi non trasferibili ad altro ente.
Le difficoltà di continuare a gestire la casa di riposo con personale esclusivamente laico, considerato il limitato numero di unità che rendeva particolarmente arduo stabilire i turni di servizio con particolare riferimento a quelli notturni, indusse il Consiglio ad avviare nel 1985 concrete ricerche di nuovo personale religioso il cui costo è particolarmente conveniente perché stabilito di volta in volta da apposita convenzione.
L’opera del Consiglio tesa a tal fine ed in particolar modo del membro di diritto Baccioli Don Enzo, portò alla sottoscrizione della convenzione con la Congregazione delle Piccole Figlie di San Giovanni Gualberto, con sede in Montenero, per la concessione di personale religioso da destinare ai servizi della casa di riposo.
Nel luglio del 1986 quattro suore della sopra citata Congregazione prendevano servizio nella casa di riposo e nonostante diversi avvicendamenti,sono attualmente in servizio sempre in numero di quattro affiancate dalle tre unità laiche.
Nel 1986 cessò l’attività 1a scuola materna di San Quirico (deliberazione n.31 dell’8 dicembre 1985); i motivi di tale determinazione sono da ricercare’nella nota del 21 novembre 1985 con la quale il Pontificio Istituto del Maestre Pie Filippine comunicava che al termine dell’anno scolastico 1985/86 avrebbe cessato l’attività presso la Fondazione ritirando le due suore in servizio nella suddetta scuola materna.
Pertanto nell’impossibilità di reperire altro personale religioso o di assumere personale laico, considerati i costi che sarebbero gravati sul bilancio dell’ Ente (le due suore venivano retribuite con un compenso forfettario mensile complessivo di lire 150.000) il Consiglio deliberò di cessare l’attività della scuola materna finché non fosse stato reperito altro ordine religioso disposto a distaccarvi due suore alle suddette condizioni.
Attualmente nei locali dell’ex scuola materna di San Quirico, concessi in locazione al Comune di Sorano), è in attività una sezione di scuola materna statale. La scuola materna di Castell’Ottieri nel frattempo aveva già sospeso ogni attività alla fine dell’anno scolastico 1978/79.
In effetti, anche se ciò non fu oggetto di deliberazione, risulta dagli atti dell’Ente che l’ultima assunzione di personale per le necessità della scuola riguardava il suddetto anno scolastico (deliberazione n.25 del 15 ottobre 1978).
Negli atti relativi ad anni seguenti non si rilevano disposizioni relative alla riapertura della scuola , pertanto è da ritenersi che, di fatto, questa cessò ogni attività nel 1979.
Si torna a menzionare la ex scuola materna di Castell’Ottieri negli atti allegati alla deliberazione n.2l dell’ll settembre 1986 con la quale si alienava in favore del Comune di Sorano lo stabile sede della scuola ormai in stato di completo abbandono.
Il Provento di tale alienazione (lire 34.190.000) veniva destinato ad opere di miglioria all’immobile sede della casa di riposo che in effetti poteva essere dotato di impianto termico, ancora completamente inesistente, con tale entrata nel dicembre dell’anno 1988.
In questo stesso anno il Consiglio sollevò la questione relativa all’ultima scuola materna ancora funzionante.
Con nota n.102 del 10 ottobre 1988 il Presidente richiedeva al Sindaco del Comune di Sorano, stante l’enorme divario tra le modeste entrate e le spese relative alla gestione della scuola materna di Sorano, presso la quale, come già detto, operava da anni personale laico, di attivare le procedure per istituire una sezione di scuola materna statale o di passare ad una gestione comunale oppure di concedere alla Fondazione un contributo annuo pari alla differenza tra le entrate e le spese relative alla gestione della scuola quantificato in lire 55.700.000.
Tali richieste rimasero disattese e si arrivo così, non senza difficoltà, all’ anno scolastico 1990/91 per il quale il Consiglio di Amministrazione non richiese alla Direzione Didattica di Pitigliano l’autorizzazione alla riapertura della scuola materna.
Tale cessazione dell’attività della medesima venne formalizzata con atto deliberativo n.l3 del 20 maggio 1991 quando, di fatto, dal mese di settembre 1990 era stata istituita in Sorano una sezione di scuola materna statale.
Non ci fu pertanto alcun disagio tra gli utenti del servizio potendo gli stessi frequentare dall’inizio dell’anno scolastico.
Attualmente sono in fase di avvio lavori per l’esecuzione di un progetto - di ristrutturazione della casa di riposo finanziato con lire 2.000.000.000 circa dal Ministero della Sanità tramite la Regione Toscana.
L’U.S.L. n.29 “Colline dell’Albegna” curerà la realizzazione dell’opera e al termine dei lavori la stessa gestirà all’interno dell’Istituto una propria ala; a tale scopo nel 1988 è stata sottoscritta apposita convenzione tra i rappresentan ti legali dell’U.S.L. e della Fondazione.
E’ necessario ora, prima di concludere, fare il punto sull’attuale situazione finanziaria dell’Ente: dei titoli di rendita iniziali donati dai fondatori oggi si riscuotono annualmente lire 35.600; per rendite patrimoniali (affitti di fabbricati) nel 1991 sono entrale lire 11.679.986; nello stesso esercizio per rette di ricovero si registrano entrate per lire 29 e per contributi da enti e privati, tutti una tantum, lire 13.550.000.
Da ciò si evince che la maggior parte delle entrate della Fondazione sono costituite dalle rette degli anziani ricoverati nella casa di riposo.
Si ritiene infine necessario precisare che quanto riportato nella presente relazione è frutto di ricerche effettuate dal sottoscritto, segretario dell’Ente, nell’archivio della Fondazione, per quanto riguarda dati e notizie più remoti, e dalla consultazione degli ordinari atti amministrativi custoditi nell’ufficio di segreteria.


Sorano, lì 12 ottobre 1992

Il Segretario
(Di Blasi Gabriele)